Julio Cortázar: Vestire un’ombra

La cosa più difficile è cercarla, individuare il suo limite lì dove si fonde con la penombra ai suoi bordi. Sceglierla fra tante, separarla dalla luce che ogni ombra respira in segreto, pericolosamente. Allora si comincerà a vestirla come distratti, senza muoversi troppo, senza spaventarla o dissolverla: operazione iniziale in cui il nulla si cela in ogni gesto. La biancheria, il bustino trasparente, le calze che disegnano una risalita setosa fino alle cosce. Acconsentirà a tutto nella sua momentanea ignoranza, come se credesse di giocare ancora con un’altra ombra, ma si agiterà d’un tratto non appena la gonna le avrà cinto la vita e sentirà le dita che abbottonano la camicetta fra i seni, sfiorando la gola che si solleva fino a perdersi in un fiotto oscuro.

Lo scrittore argentino Julio Cortázar

Rifiuterà il gesto che la incorona con una parrucca di fluttuanti capelli biondi (quell’alone tremulo intorno a un volto inesistente!) e bisognerà affrettarsi a disegnare la bocca con la brace della sigaretta, a infilare anelli e braccialetti per darle le mani con cui opporrà una incerta resistenza mentre le labbra appena nate mormorano il lamento immemore di chi si sveglia al mondo. Mancheranno gli occhi, che devono spuntare dalle lacrime, l’ombra si completerà da sé per meglio lottare, per negarsi. Inutilmente toccante quando lo stesso impulso che l’ha vestita, la stessa sete di vederla affacciarsi perfetta allo spazio confuso, la avvolgerà nel suo giuncheto di carezze, incomincerà a spogliarla, a scoprire per la prima volta la sua forma che cerca invano di nascondersi dietro le mani e le suppliche, cedendo a poco a poco alla caduta tra un brillare di anelli che incidono nell’aria le loro umide lucciole”.

Julio Cortázar (Bruxelles, 26 agosto 1914 – Parigi, 12 febbraio 1984) è stato uno scrittore argentino nei generi del fantastico, della metafisica, del mistero. Stimato da Borges, è spesso paragonato a Čechov e Edgar Allan Poe. I suoi racconti non seguono sempre una linearità temporale, ma i personaggi esprimono una psicologia profonda.

Una risposta a "Julio Cortázar: Vestire un’ombra"

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  1. Caro Francesco, sai che a me Cortazàr piace molto…lo leggo però solo in Internet, cercando qui e là! Mi faresti dono di titoli della sua bibliografia che siano degni di nota? Tanto io di te mi fido…..Grazie!

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