Per uno scrittore come David Foster Wallace tutto era importante. Ogni cosa doveva essere soppesata, valutata, giustificata ed approfondita. Per questo i suoi testi, anche quelli non di narrativa, grondano di interesse per noi e di potenzialità, come se ogni frase fosse un link a qualcos’altro di altrettanto importante. In questa ottica vanno valutati anche i suoi testi come insegnante di scrittura, attività che svolse diligentemente e con grande generosità.
In questo testo fornisce una serie di interessanti parametri per valutare un racconto, revisionarlo e migliorarlo: ogni suo punto ci offre la possibilità ancora oggi di misurarci con la sua attitudine alla precisione e il suo metodo di lavoro sulla scrittura.
Linee guida per revisionare i racconti:
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Che cosa si è prefisso l’autore? Qual è il significato, lo scopo o il fine del racconto? O l’intento, o l’obiettivo? Qual reazione di base secondo te l’autore sta cercando di provocare nel lettore?
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Lo scrittore ha fatto davvero quello che si era prefisso?
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Il racconto comincia davvero dove lo fa partire lo scrittore, o dovrebbe cominciare prima o dopo?
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Il racconto è troppo lungo per quello che cerca di ottenere? Dove non guasterebbe tagliarlo?
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Il racconto è troppo corto? Lo scrittore abbozza o accenna soltanto le cose che andrebbero sviluppate meglio? Se sì, quali elementi avrebbero bisogno di essere rimpolpati?
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Il punto di vista del racconto è quello giusto, è coerente? L’autore rimane fedele al punto di osservazione che ha adottato all’inizio del racconto. Per esempio totalmente onnisciente, onnisciente solo rispetto a un personaggio, oggettivo?
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I dialoghi del racconto sono convincenti? Sembrano quelli di veri esseri umani? I dialoghi contribuiscono allo sviluppo centrali del racconto?
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I personaggi sono tridimensionali, umani, complessi, a tutto tondo? O alcuni sono soltanto stereotipi, bozzetti? Quali personaggi hai la sensazione davvero di conoscere?
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I personaggi si comportano con coerenza? Le loro azioni assecondano il modo il modo in cui lo scrittore vuole mostrarceli come persone? Il racconto fornisce loro sufficienti motivazioni per fare quello che fanno?
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La scrittura è naturale e interessante? Il narratore sembra umano o la scrittura è ampollosa ed eccessivamente formale, al punto che la prosa sembra troppo “scritta”?
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La trama del racconto sembra andare verso un climax, un’epifania o altre risoluzioni del significato? Oppure sembra lenta e statica (o magari un po’ arbitraria e caotica)?
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Il senso generale delle proporzioni del racconto è adeguato? Si dedica troppo tempo a personaggi o fatti che non sembrano contribuire alla finalità del racconto? Si dedica troppo poco tempo a personaggi e fatti che sembrano cruciali per il vero racconto?
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Se il racconto ha lasciato punti oscuri o domande senza risposta, quali sono?
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Quali sono i punti di forza del racconto così com’è, gli elementi più efficaci?
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In fase di revisione, quali sono le due o tre cose più importanti su cui l’autore deve lavorare per migliorare il racconto?
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