Jack London è stato il poeta del movimento e della strada (anticipatore, in tal senso, della beat generation), il narratore vagabondo che ha attraversato il suo tempo senza mai porre limiti alla sua vita e alla sua fantasia. Anche le sue riflessioni sulla scrittura sono irrorati da questo stesso spirito battagliero, consapevole che le parole come la vita sono le uniche testimoni di quello che siamo e di quello che diventeremo.
La scrittura di Jack London attraversa tempo e spazio, si irradia e si alimenta dei suoi viaggi e dei suoi incontri. La sua vitalità, spesso ambigua e inesusaribile, è una lotta continua contro il fantasma della morte, una corsa frenetica e ispirata verso la bellezza e la verità.
“Tenete un quaderno di appunti, tenetelo con voi mentre viaggiate, mangiate, dormite. Sbatteteci dentro ogni pensiero vagabondo che vi svolazza nel cervello”
“La tua filosofia fa in modo che siano i tuoi personaggi a spiegarla con i loro gesti, le loro azioni, i loro discorsi”

«E poi lavorate. Scrivetelo in tutte maiuscole: lavorate. Lavorate in continuazione. Imparate a conoscere questo mondo, questo universo; questa energia e questa materia, e lo spirito che attraversando l’energia e la materia traluce dal magnete alla Divinità. E con tutto questo voglio dire lavoro come filosofia di vita».
Jack London, “Pronto soccorso per scrittori esordienti”
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