Scrivere un romanzo: le ambientazioni

Le AMBIENTAZIONI sono una delle tre colonne portanti nella costruzione di una trama, e un elemento che riempie la storia di significato e connotazioni tematiche; tutte le interazioni con i personaggi che ne scaturiscono sono funzionali allo sviluppo della storia.

Gli elementi generali che in un romanzo o in un racconto descrivono lo spazio geografico (lo stato, la regione, la città o il paese) sono determinanti per definire le caratteristiche dei personaggi e la loro collocazione nel flusso degli avvenimenti.

Perciò, la scelta di descrivere una storia che si svolge in determinato luogo, la New York piena di fermenti culturali degli anni Trenta o la Londra multietnica degli anni Novanta, condizionerà le abitudini sociali e i comportamenti dei vostri personaggi perché li collocherà in uno spazio ben preciso del quale bisognerà sempre tener conto.

Questi elementi sono sempre presenti nel corso di tutta la storia, e, a volte, diventano un vero e proprio personaggio della storia stessa. Vediamo come lo scrittore austriaco Robert Musil descrive, in modo molto originale, il ‘luogo’ della sua storia nell’incipit de “L’uomo senza qualità”:

Sull’Atlantico un minimo barometrico avanzava in direzione orientale incontro a un massimo incombente sulla Russia, e non mostrava per il momento alcuna tendenza a schivarlo spostandosi verso nord. Le isoterme e le isotere si comportavano a dovere. La temperatura dell’aria era in rapporto normale con la temperatura media annua, con la temperatura del mese più caldo come con quella del mese più freddo, e con l’oscillazione mensile aperiodica. Il sorgere e il tramontare del sole e della luna, le fasi della luna, di Venere, dell’anello di Saturno e molti altri importanti fenomeni si succedevano conforme alle previsioni degli annuari astronomici. Il vapore acqueo nell’aria aveva la tensione massima, e l’umidità atmosferica era scarsa. Insomma, con una frase che quantunque un po’ antiquata riassume benissimo i fatti: era una bella giornata d’agosto dell’anno 1913.

Le automobili sbucavano da vie anguste e profonde nelle secche delle piazze luminose. Il nereggiare dei pedoni disegnava cordoni sfioccati. Nei punti dove più intense linee di velocità intersecavano la loro corsa sparpagliata i cordoni si ingrossavano, poi scorrevano più in fretta e dopo qualche oscillazione riprendevano il ritmo regolare. Centinaia di suoni erano attorcigliati in un groviglio metallico di frastuono da cui ora si sporgevano ora si ritraevano punte acuminati e spigoli taglienti, e limpide note si staccavano e volavano via. A quel frastuono, senza che se ne possano tuttavia descrivere le caratteristiche, chiunque si fosse trovato lì ad occhi chiusi dopo una lunghissima assenza avrebbe capito di essere nella città capitale di Vienna, residenza della Corte. Le città si riconoscono al passo come gli uomini”.

Robert Musil

Descrizione, stile, personaggi, rumori, sensazioni: in questo passo qui c’è tutto per creare una suggestione ambientale che durerà per tutto il romanzo.

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