“Ciò che diciamo al silenzio” è un percorso di educazione affettiva per adulti, in partenza il 19 novembre, che utilizzerà la scrittura come strumento di esplorazione personale. Attraverso testi scelti con cura, i partecipanti sono invitati a riconoscere ciò che sentono, dare forma alle emozioni, osservare le dinamiche relazionali e costruire un linguaggio più consapevole e generativo nelle proprie relazioni.
Lavoreremo sulla consapevolezza emotiva, sull’ascolto reciproco e sulle forme di cura quotidiana, alternando lettura ad alta voce, scrittura riflessiva e momenti di condivisione. La letteratura diventa un ponte sicuro: permette di parlare di sé partendo da una storia, una scena, un’immagine poetica.

Il percorso è pensato per chi desidera:
- comprendere meglio le proprie emozioni e il loro linguaggio;
- riconoscere le modalità con cui entra in relazione con gli altri;
- coltivare gesti di cura e comunicazione non ostile;
- ritrovare nella scrittura uno spazio di ascolto e consapevolezza.
Non serve alcuna competenza letteraria: basta la disponibilità a leggere, sentire e incontrarsi attraverso le parole.
Programma dei cinque incontri
1. Riconoscere ciò che si muove dentro
Testo guida narrativo
Alice Munro – “La danza delle ombre felici” (o altro racconto breve)
Tema: dare un nome all’emozione mentre accade.
Poesia di supporto
Wisława Szymborska – “La gioia di scrivere”
Domande di riflessione
- Che emozione emerge nel corpo quando leggo questo testo? Dove si sente?
- Che relazione c’è tra ciò che sento e ciò che mostro agli altri?
Compito
Diario di bordo emotivo.
2. L’incontro con l’altro come specchio
Testo narrativo
Carlo Cassola – estratto da “La ragazza di Bube” (dinamiche di idealizzazione e realtà)
Poesia di supporto
Eugenio Montale – “Cigola la carrucola del pozzo”
Tema: l’altro non è ciò che proietto.
Domande di riflessione
- Cosa cerco negli altri o nelle relazioni?
- Che cosa riconosco di me quando entro in contatto?
Compito
Descrivere un incontro recente dal punto di vista dell’altro.
3. Tenerezza, paura, vicinanza
Testo narrativo
Jhumpa Lahiri – “Un’accidentale scoperta” da “L’interprete dei malanni”
Poesia di supporto
Rainer Maria Rilke – “È vero, Signore” (da “Il libro delle ore”)
Tema: la vulnerabilità come condizione dell’intimità.
Domande di riflessione
- In quali momenti mi permetto di essere tenero/a?
- Cosa temo quando mi avvicino emotivamente?
Compito
Scrivere una lettera breve a qualcuno che non si è mai potuto ascoltare abbastanza.
4. Il linguaggio che cura
Testo narrativo
Kent Haruf – estratti da “Le nostre anime di notte” (relazione come scelta calma)
Poesia di supporto
Chandra Livia Candiani – “Tace il dolore” (da “La bambina pugile”)
Tema: la parola che costruisce e non ferisce.
Domande di riflessione
- Come cambia il mio linguaggio quando sono ferito/a?
- Quali parole mi fanno sentire accolto/a?
Compito
Praticare “una frase di gentilezza al giorno”. Composizione di un testo.
5. L’amore come pratica quotidiana
Testo narrativo
Annie Ernaux – estratti da “Il posto” (cura della memoria e dei legami)
Poesia di supporto
Mariangela Gualtieri – “Sii dolce con me”
Tema: amare come gesto scelto, non automatismo.
Domande di riflessione
- Quali sono i miei atti d’amore concreti, anche minimi?
- Quale “forma di cura” voglio portare nel mondo dopo questo percorso?
Compito finale
Scrivere una breve “dichiarazione di cura” per sé e per l’altro.
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