Questo percorso non è un semplice laboratorio di scrittura, ma un viaggio in cinque tappe alla scoperta della propria dimensione interiore. Imparerai a dare forma scritta ai paesaggi emotivi, alle immagini mentali e agli archetipi che abitano la tua memoria. Attraverso input teorici, pratiche di scrittura lenta, esercizi di memoria emotiva e sensoriale e momenti di condivisione facoltativa, svilupperai la capacità di narrare la tua vita interiore con autenticità e profondità.
Non si tratta di ricostruire la storia cronologica della tua vita, ma di dar voce ai moti dell’anima: timori, gioie, slanci, intuizioni e ombre, componendo un’autobiografia intima e simbolica.

Programma dettagliato
Prima settimana: mappe dell’interiorità
L’autobiografia interiore si distingue dalla narrazione esteriore perché non si limita a riportare fatti e circostanze, ma indaga percezioni, stati d’animo e trasformazioni intime. Attraverso l’idea di “mappe emotive” è possibile individuare luoghi, stagioni e momenti che hanno lasciato segni profondi nella memoria affettiva, come una geografia segreta da esplorare. L’esercizio proposto invita a tornare al paesaggio interiore dell’infanzia, osservandolo come un territorio da ridisegnare.
Seconda settimana: memoria emotiva e sensoriale
La memoria emotiva e sensoriale permette di accedere a ricordi nascosti, servendosi dei cinque sensi come porte di accesso. La scrittura, condotta con lentezza e attenzione al dettaglio, diventa strumento di ascolto capace di far emergere emozioni latenti celate nelle immagini e nei gesti quotidiani. L’attività creativa consiste nel rievocare un ricordo basandosi soltanto su sensazioni fisiche e immagini visive, senza spiegazioni esplicite.
Terza settimana: simboli, archetipi e immagini mentali
Il linguaggio simbolico apre nuove possibilità di racconto, facendo emergere archetipi personali e collettivi che agiscono sotto la superficie della memoria. Realtà e immaginazione si intrecciano, permettendo al sogno di dialogare con il vissuto e di generare significati inattesi. Raccontare un sogno come fosse un testo autobiografico diventa così un modo per riconoscere le verità nascoste che la mente elabora nelle sue visioni.
Quarta settimana: la voce interiore
La voce interiore si rivela quando si dà parola al sentire mentre accade, seguendo il flusso del pensiero senza censura. Tecniche di flusso di coscienza e scrittura meditativa aiutano a riconoscere e mantenere il ritmo naturale della propria narrazione. Scrivere ininterrottamente per dieci minuti, senza fermarsi a correggere o giudicare, consente di catturare l’autenticità dell’istante.
Quinta settimana: comporre la propria autobiografia interiore
Il percorso si compie dando forma all’autobiografia interiore con il materiale emerso, scegliendo se organizzarlo in un diario, in frammenti o in un racconto più ampio. La rilettura e la riscrittura si rivelano passaggi fondamentali per affinare la voce e la struttura. La condivisione con altri, pur facoltativa, diventa occasione di riconoscimento reciproco. L’esercizio finale propone di scrivere una lettera alla parte più segreta di sé, come gesto di intimità e rivelazione.
A chi è rivolto
- A chi desidera raccontare sé stesso in forma scritta
- A chi è incuriosito dalla scrittura come strumento di autoconoscenza
- A chi vuole comporre una biografia intima che segua la verità interiore, non la notorietà
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