Scrivere le ambientazioni: “Jazz” di Toni Morrison

La scrittrice afro-americana e premio Nobel Toni Morrison

“Questa città mi piace un casino. La luce del giorno fende gli edifici come la lama di un rasoio tagliandoli in due. Nella parte superiore si vedono volti affacciati e non è facile dire quali siano di persone e quali opera degli scalpellini. Quella inferiore è in ombra, lì trovano posto le cose blasé: clarinetti e amplessi, pugni e voci dolenti di donne. Una città così mi fa volare, e le cose me le fa sentire dentro. Brrr. E’ per via dell’acciaio lucente, che freme sopra l’ombra. Quando guardo le strisce di erba verde lungo il fiume, i campanili delle chiese e gli atri ramati e color crema degli edifici, mi sento forte. Certo, ci si sente soli, ma in gambissima e indistruttibili – come la città nel 1926 – quando non ci sono né ci saranno mai più guerre. Le persone laggiù se ne rallegrano. Finalmente, finalmente tutto è nel futuro”.

Toni Morrison, Jazz.

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